
Questa irrazionale voglia di tornare a viaggiare
Avete presente quando date una cosa così tanto per scontato da non rendervi neanche più conto di quanto siate fortunati ad averla? Per me questa cosa è la possibilità di partire. E adesso che manca, un’insensata voglia di tornare a viaggiare sta premendo così forte da non poter essere ignorata.
Mi sono abituata a prendere un aereo come fosse una macchina, un autobus o un treno, e la mia percezione delle distanze è completamente cambiata. Ho incontrato persone che facevano le pendolari tra due regioni o addirittura tra due stati. Per un periodo, sono stata in qualche modo una di loro.
E l’ho amato. Il muovermi con sicurezza tra stazioni e aeroporti mi dava la sensazione di essere forte, sicura, indipendente. E forse in quei momenti lo ero davvero. Ho vissuto situazioni strane, sono stata scambiata per un’attrice (mah?!), ho quasi perso aerei e mi sono trovata ad implorare gli addetti per farmi imbarcare nonostante il ritardo. Ho dormito sulle spalle di sconosciuti perché ero talmente stanca da non rendermi conto di dove fossi, ho superato la paura del decollo e dell’atterraggio.
Bellissimo, a ripensarci.
Forse nostalgico.
Nonostante ciò, mi sono resa conto di una cosa: più acquisivo sicurezza, più l’idea di partire, di viaggiare e di spostarmi diventava una cosa fin troppo naturale, come una routine.
Una partenza non era più un brivido, era una cosa normale.
E come fa la voglia di viaggiare ad essere “normale”? Nel viaggiare è insito lo spostarsi in un luogo nuovo, lo spezzare il quotidiano per inserire qualcosa che va al di là della nostra quotidianità, la possibilità di venire a contatto con persone e situazioni che il caso vuole che entrino nella nostra vita, anche solo per un attimo.
Come può tutto questo essere normale? E’ straordinario. E’ casuale. E’ come un salto nel vuoto.
Forse adesso è per questo che la voglia di tornare a viaggiare sta premendo così, forte e insistente. Perché in realtà so che il primo viaggio che farò, non sarà una partenza normale: sarà fatta con gli occhi, con la mente e l’entusiasmo di chi sta viaggiando di nuovo per la prima volta.
E non vedo l’ora di sentire di nuovo quel brivido.
Chiara

